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Due sorelle

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Cerco di ripassare la settimana appena passata, non molto movimentata ma con dei giorni intensi.

Vorrei ricordare venerdì scorso quando ho incontrato queste due signore carine e gentilissime che hanno accettato di incontrarmi nonostante non mi conoscessero.

Il tutto è cominciato ancora in maggio di quest’anno alla Futari Ten. Una gentile signora era venuta quasi ogni giorno portando le sue amiche, presentandole e facendo vedere le foto e i quadri appesi ai muri. Ogni giorno veniva con delle amiche diverse e ogni volta mi diceva che una di loro era una pittrice, un’altra aveva un figlio famoso e un’altra ancora che aveva la madre scultrice. Il loro punto in comune erano queste energia e voglia di scherzare, venivano e andavano via come la brezza del mare e ci lasciavano sempre sorridenti.

Poi però sono stato ricoverato in ospedale e a questa signora, di nome Shigheko, era dispiaciuto molto non potermi rivedere. Amore a prima vista? Amicizia che trapassa le generazioni?

La mostra era finita e non ero riuscito a salutarla e ringraziarla per essere venuta quasi ogni giorno. Sapevo però che aveva un atelier al quinto piano dello stesso palazzo così dopo la degenza e dopo aver ripreso un po’ di forze mi sono presentato al quinto piano con un piccolo regalo per ringraziala e per passare alcuni minuti insieme e magari conscerci meglio. Alla fine abbiamo parlato per circa due ore, doe ore intensissime dove mi ha spiegato dei suoi viaggi in Francia ancora negli anni settanta, delle sfilate di moda dove venivano presentati i suoi vestiti. Poi la crisi economica e l’età che passa. “Adesso faccio solo bambole di pezza” e riesce a venderle sempre tutte quante non solo in Giappone. Una volta all’anno fa una mostra di queste bambole in un albergo del centro di Osaka e cerca sempre dei nuovi temi da proporre. Ha i suoi clienti abituali e tante, tante amicizie. Sono proprio queste amicizie che mi hanno colpito. Tra i vari scultori, attori, scrittori, pittori e calligrafisti di cui purtroppo ho capito poco, mi aveva parlato di un’amica ottantenne scultrice famosa figlia della sua maestra di bambole. Una vecchia amica di famiglia, continua a frequentare la famiglia e chiedere consigli su come preparare delle nuove bambole.

L’introduzione è stata lunga ma finalmente giovedì scorso, sotto un sole rovente nuotando in un’umidità quasi palpabile siamo andati a casa di questa signora che si trova proprio a Umeda tra i grattacieli, una delle poche case che sopravvivono ai giganti dell’età moderna.

scultureLa signora Hideko, questo è il suo cognome, è venuta ad aprirci la porta. Anziana sì ma con un fare molto giovane e quasi timido. Con la sorella minore, ci ha fatto salire al secondo piano dove ho visto una sua scultura in legno alta circa un metro di un “oni” in posizione di riflessione con un leggero sorriso. Ci hanno fatto sedere e dopo i regali e le presentazioni e alcuni te e dolcetti mi ha mostrato le sue opere. Avevo detto a Shigheko che ero interessato alle statue del Buddha ma quelle degli ideogrammi sono state quelle che mi hanno colpito di più e hanno acceso la mia curiosità. Originali, con un pizzico di amore e di purezza di una bambina che gioca con le forme e vuole trovare sempre una relazione nuova tra lo spazio e se stessa.

Il tutto è durato circa una ventina di minuti e poi ci siamo seduti ancora a bere un te diverso e a mangiare dei dolcetti diversi. A quel punto il tasso di zucchero era abbastanza alto ma ho riparato con tanto te amaro.

otamabaachan1Ovviamente Shigheko era li non solo per presentarmi ma anche per chiedere dei consigli su come preparare dei nuovi prototipi di bambole così ha cominciato a fare alcune domande alla sorella minore. “Puoi mostrarmi ancora la bambola della scorsa volta?” a chiesto Shigheko alla sorella minore e lei tutta contenta è andata ad aprire il cassetto superiore di un piccolo mobile messo in un angolo. “Poverina, stare qui al caldo senza prendere un po’ di aria. Vieni fuori che salutiamo gli ospiti.” Così la “signora” Otama baachan si è unita alla conversazione. Mentre la sorella minore , Hisako san, muoveva e dava vita alla bambola Shigheko san mi ha spiegato che fino ad alcuni anni fa aveva una grande compagnia teatrale di bambole proprio a Osaka e spesso andava in tv per degli spettacoli. Ormai Hisako san ha più di ottant’anni e la vista è molto debole così ha deciso di sciogliere la compagnia i cui membri hanno aperto delle nuove scuole in alcune città in Giappone. Ovviamente quasi tutte le bambole hanno “traslocato” ma lei si tiene quelle con più ricordi.

otamabaachan2Shigheko san, Hisako san e Otama baachan mentre parlavano mi hanno coinvolto nelle conversazione e mi sono trovato a dare il te a Otama baachan fecendo dei grandi sorrisi. Alla fine, prima di uscire Hisako san mi ha regalato un libro delle memorie della vita. Che rabbia non aver potuto ricambiare con delle foto di Venezia, ma le tengo per la prossima volta.

Ho letto quasi metà del libro, lasciando da parte i vari Shinoyama Kishin e Araki. Le sue esperienze rivivono ancora dopo molti anni e le sento quasi come degli insegnamenti o dei cartelli stradali della vita.

Il tutto non sarà chiaro, perché non è ancora tutto chiaro neanche a me ma spero proprio di poter incontrare ancora queste sorelle e ascoltare delle loro vita.


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